"Clamoroso al Cibali!" Ma la corazzata non era il Catania?

Martedì 13 Novembre 2018 16:27 di Redazione CatanzaroPrima

Molti ricorderanno l'introduzione degli interventi dei radiocronisti di "Tutto il calcio minuto per minuto" dallo stadio di Catania in occasione di una rete della squadra ospite. Ebbene, se la partita di domenica Catania-Catanzaro si fosse giocata in categorie superiori questo tipo di intervento avremmo potuto riascoltarlo ma, a ben analizzare la gara, di clamoroso c'è ben poco, anzi praticamente nulla.
Si è sempre detto, ancor prima di vederlo all'opera già al termine della campagna acquisti estiva, che il Catania sarebbe stata la vera corazzata del girone, la squadra seriamente candidata alla promozione diretta in cadetteria. Non fosse altro che per i nomi altisonanti che sono stati chiamati per raggiungere questo obiettivo, ma si sa nel calcio i nomi non sempre fanno la differenza. Sul terreno del Massimino domenica è andata in scena la vera lezione di calcio ma non è stato il Catania a metterla in mostra ma  una squadra occasionalmente con la casacca bianca che ha disputato una partita quasi perfetta. Il "quasi" giusto perché la perfezione non esiste e mai esisterà. A dispetto delle premesse della vigilia, la vera corazzata è parsa il Catanzaro, non la squadra etnea, non tanto per i nomi dei giocatori presi singolarmente, quanto nel gioco, nella disposizione tattica e nella mentalità. Il concetto di corazzata può essere inteso anche in questo senso, non necessariamente nei nomi che compongono l'undici che viene schierato. Il Catanzaro è sceso in campo con la giusta mentalità, con la voglia e la tenacia di voler a tutti costi dimostrare che non è inferiore a nessuno e se la può tranquillamente giocare con tutte. Il capolavoro tattico di mister Auteri dimostra come si deve giocare al calcio e come i risultati si possano ottenere mettendo in mostra tutte le caratteristiche che una squadra forte deve avere: pressing, raddoppio di marcatura sul portatore di palla, marcatura ad uomo sui calci piazzati, ripartenze veloci. passaggi di prima, chiusura degli spazi e concretezza e lucidità sotto porta. Tutto questo si è visto al Cibali e il risultato ottenuto ne è la naturale conseguenza, anzi a dirla tutta è anche un po' bugiardo in quanto i ragazzi di mister Auteri con più fortuna e maggiore precisione avrebbero potuto segnare almeno altre due reti. A parziale scusante per il Catania il fatto di essere arrivato all'incontro con i giallorossi un pò affaticati, reduci da un tour de force che lo ha visto impegnato ultimamente ogni tre giorni per recuperare gli incontri rinviati in attesa della decisione sui ripescaggi. Ma appunto, è solo un pretesto perché una squadra forte quale è il Catania, composta da uomini di esperienza alcuni  dei quali hanno giocato anche in categorie superiori, non può   limitare a questo la motivazione della sconfitta. Diciamolo chiaramente, il Catanzaro è stato superiore in tutto, surclassando il Catania in ogni angolo del terreno di gioco. Il possesso palla, specie nel primo tempo è la dimostrazione lampante di chi abbia tenuto il pallino del gioco. Kanoutè per l'intera durata della gara ha fatto ammattire i difensori etnei costringendoli a fine gara ad una  massiccia  dose di antidolorifico per il mal di testa. Riggio, Figliomeni e Celiento non hanno concesso quasi nulla a Marotta & C. Il portiere Furlan ha dimostrato subito intesa con i nuovi compagni nonostante fosse arrivato in città solo pochi giorni prima della partita, L'estremo difensore friulano è stato impegnato solo dopo il raddoppio dei giallorossi (75') dimostrando sicurezza nelle due occasioni in cui è stato  chiamato in causa. Maita in cabina di regia e in fase di recupero è stato il vero signore del centrocampo. Favalli sulla sua fascia di competenza ha svolto ottimamente il suo compito sia in fase propositiva sia in quello di copertura. 
Giannone si è reso autore di un gol da cineteca, da manuale del calcio che è già diventato lo spot ufficiale del canale telematico che trasmette in diretta le gare della Lega Pro e che vedremo presto nei vari DVD che saranno messi in vendita! 
Il cambio di modulo operato da Auteri dopo il  raddoppio ha permesso di chiudere bene i varchi di fronte agli attacchi sia pur sterili, del Catania. Il 5-3-1-1 con il solo Infantino a sgomitare e cercare spazi in avanti ha permesso ai giallorossi una maggiore 
Cos'altro aggiungere, ah sì, un'ultima considerazione. Invitiamo mister Sottil del Catania a fare un grande bagno di umiltà e di sportività in quanto a fine gara, nel commentare la partita, pur ammettendo che la sua squadra non ha giocato bene, ha detto che i suoi avrebbero potuto meritare il pari! Il calcio è bello anche per questo, è opinabile, ma nella circostanza il tecnico rossoazzurro avrebbe dovuto prendere esempio dai suoi calciatori che non hanno avuto difficoltà ad ammettere la netta superiorità del Catanzaro che ha meritato ampiamente la vittoria.  


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