Sergio Costanzo: "Battaglia come Provolino. Come lo scudetto dell'Inter"

Giovedì 17 Gennaio 2019 14:36 di Redazione CatanzaroPrima

E' un Sergio Costanzo in grande spolvero quello che risponde oggi a Demetrio Battaglia. Continua il botta e risposta tra i due, concedetevi 5 minuti di lettura e preparate i pop corn:

"Un Demetrio Battaglia sempre più in formato Provolino, personaggio immaginario sotto forma di burattino, introdotto nella trasmissione televisiva “vengo anch’io” del 1968 che faceva da spalla all’attore comico Raffaele Pisu nei primi anni settanta. Con Pisu aveva battibecchi sfacciati e irriverenti. Battibeccai che oggi Battaglia,  messo nella mani di un nuovo Pisu, lo portano a dimostrarsi  sempre più arrogante e offensivo  nei confronti degli avversari politici. Diciamocela chiaramente: non è farina del suo sacco, ma di chi tenta di “picconare” Fiorita  per non averlo avversario nelle prossime elezioni comunali. -scrive Sergio Costanzo, in una sua nota diffusa alla stampa-  Il prof. Nicola Fiorita, è persona perbene, figura adamantina di intellettuale e politico, riferimento di migliaia di catanzaresi che lo vedono come l’unica (ultima) speranza di cambiamento di una città ridotta allo sbando. Degli insulti rivolti alla mia persona, eventualmente ne  risponderà nelle sedi più opportune. Conosco perfettamente tutte le false promesse in questo primo anno e mezzo di consiliatura: Non è Battaglia, ripeto, quello che appare sulla stampa, perché politicamente parlando, di lui ricordo solo la proposta  del divieto dell’uso degli shampoo nelle docce dei lidi, l’esaltazione, sempre sulla stampa, di aver contribuito a lavori  già programmati da altri come: la bitumazione di via Lenza e via Lombardi e nelle vesti di “velina” in consiglio comunale su una proposta di parità di genere.  Ha anche  promesso la realizzazione della bretella di via Tarzia, e oggi leggiamo che viene smentito dal suo stesso assessore che denuncia una mancanza di fondi, ha promesso la riqualificazione di Villa Margherita ed oggi basta farsi un giro per vedere in che stato di degrado si trova, aveva promesso la riqualificazione di contrada Petrosa e tranne qualche rattoppo non ne abbiamo traccia, aveva promesso la riqualificazione di Piazza Fontana nel quartiere Gagliano, lo spostamento del capolinea autobus dello stesso quartiere da via Scerbo al Piazzale Verdoliva. Aveva dichiarato di piccole inefficienze degli impianti di riscaldamento nelle strutture scolastiche per essere smentito sonoramente da decine di genitori, ma dove veramente il neofita collega ha dato il meglio di se è stato nei consigli comunali dove ha definito il Piano triennale delle opere pubbliche una pratica prevalentemente tecnica e non politica e quando si è dichiarato contrario sulla costituzione di parte civile del comune sul processo Jhonny. Solo per questo meriterebbe di essere candidato a sindaco. Investitura  perché  in poco tempo è riuscito a supera l’attuale di gran lunga in promesse, menzogne e bugie.

Il dato che emerge è che al Comune si è formato un nuovo asse tra il sempre più famelico sindaco Abramo e il presidente del Consiglio comunale Polimeni, diventato la fedele ombra al punto da aspirare, senza alcun pudore, di ricoprire il ruolo di capo gabinetto alla Provincia.

Un asse che ha portato alla progressiva emarginazione del gruppo Tallini, i cui inconsistenti assessori fanno la figura delle belle statuine e sono praticamente scomparsi dall’attività politica e amministrativa. Lo dice chiaramente Battaglia quando afferma che Tallini “fa parte pienamente dalla maggioranza”, gli fa quasi una concessione, negandogli il ruolo di leader e motore del centrodestra.

Gravi incomprensioni mi separano ormai da molti anni da Tallini, e ringrazio il collega Battaglia che ha rimarcato come politicamente siamo distanti anni luce. Ma sono il primo a riconoscere che è stato lui l’artefice e il regista delle vittorie di Abramo. Sindaco che oggi lo ricambia così, non riconoscendogli  i meriti politici, visto che un fedelissimo come Demetrio Battaglia (sponsor di una candidatura di Filippo Mancuso alla Regione, in contrapposizione allo stesso Tallini) si limita a dire che “fa parte della maggioranza”.

Un Tallini dimezzato, isolato, a cui fare solo qualche concessione (i due vice al Comune e alla Provincia sembrano figure allegoriche, senza ruolo e senza autorevolezza) favorisce il disegno egemonico teso a soddisfare le insaziabili mire di Abramo (vicepresidenza dellaRegione) e di Polimeni (candidato sindaco). Senza ovviamente concordare nulla con Tallini che è ormai accerchiato e indebolito.

Una tale accozzaglia, dedita solo a coltivare i propri interessi personali, come può pretendere di governare una città capoluogo ? I cittadini di Catanzaro hanno già dato una risposta secca il 4 marzo, ne daranno altre alle prossime europee e soprattutto alla regionali, quando tanti sogni saranno frantumati nelle urne.

In politica bisogna essere umili e ammettere gli errori commessi. Se “Fare per Catanzaro” avesse deciso, come era stato tentato di fare in un primo momento, di sostenere la candidatura a sindaco di Nicola Fiorita, anziché puntare su quella per la verità un po' spenta dell’on. Ciconte, oggi la città sarebbe governata da un sindaco nuovo nello stile e nella cultura, autorevole e preparato, libero da condizionamenti, realmente in grado di affermare il ruolo di Capoluogo di Regione. I 10 punti in percentuale della nostra lista lo avrebbero trascinato al ballottaggio e poi a una sicura vittoria mandando definitivamente a casa il “caudillo” che tiene in scacco la città da quasi venti anni.

E’ questa la differenza tra Fiorita e Abramo. Il primo rappresenta il futuro e la speranza. Il secondo l’oscurantismo di una gestione piegata agli interessi personali.

Per quanto riguarda il sottoscritto, la cui coerenza è testimoniata  dall’opposizione ad Abramo e company, auguro al collega di raggiungere gli stessi risultati elettorali in tutte le tornate elettorali che mi hanno visto partecipe: Regionali, Provinciali e  Comunali...sempre primo o in qualche caso secondo, Risultati ottenuti senza aver alle spalle anni di gestione istituzionale  diretta e la maggior parte delle volte la candidatura proveniva dal ruolo svolto dai banchi dell’opposizione. Zero tituli?  Io posso vantare gli anni in cui ho sempre avuto la stima della mia gente di cui vado fiero.  Non so Battaglia quanto ne può vantare. A oggi quelli a tavolino, come lo scudetto dato all’Inter".

 


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