
Riccio sulla nuova sede del Tar: "Ancora una volta la burocrazia batte la politica"
Mercoledì 13 Febbraio 2019 18:21 di Redazione CatanzaroPrima
“Assistiamo ancora una volta alla sconfitta e alla resa della politica davanti alle ragioni di una burocrazia che si limita a leggere carte, fare conti e stime, ma nulla prende in considerazione dell’aspetto sociale delle vicende." Così si esprime Eggenio Riccio sulla nuova sede del Tar.
"Ad essere sconfitta, a sentirsi lesa è proprio la politica locale, laddove fare politica da amministratori dovrebbe significare programmare con visione ampia e prospettica in termini di tempi e spazi. Nulla di tutto ciò. Il sottobosco delle lobby e degli interessi privati vegeta e cresce facendo ombra agli interessi collettivi e, contestualmente, trovando linfa nell’incapacità di chi quegli interessi collettivi dovrebbe tutelarli, difenderli e amplificarli, mai restringerli. Ecco perché tra numeri, cifre e stime, è importante capire se la cittadella giudiziaria ha un futuro. Ed è importante capirlo ora che la questione è in fase di “trattative”. Stiamo parlando di pezzi dello Stato, Tar, Agenzia del Demanio, Comune di Catanzaro che, per vocazione e natura, dovrebbero appunto avere come obiettivo l’ottimizzazione delle risorse pubbliche con il solo scopo di offrire maggiori servizi ai cittadini che pagano le tasse. E’ circolare il discorso, non ammette angoli contro cui andare a sbattere o sbavature. Non ammette ragionamenti filosofici. Un cerchio perfetto, quello della pubblica amministrazione con il contemperamento dei pubblici interessi, che deve chiudersi. Che si chiude laddove il faro della collettività è la guida. Non a Catanzaro dove non si riesce a trovare una sede adeguata e pubblica in cui allocare il Tribunale amministrativo, possibilmente in prossimità (vicino sarebbe troppo) degli altri uffici giudiziari al fine da rendere un servizio all’intera cittadinanza. Non si riescono a riconvertire edifici e zone intere per utilizzo da cui tutta la collettività e non solo una parte di essa trarrebbe vantaggio. Un vantaggio non quantificabile economicamente, come quello delle lobby che tirano dalla loro parte, ma un vantaggio immateriale fatto di sviluppo e di quella economia immateriale che però lascia traccia sul territorio diventando moltiplicatore. E allora l’invito al sindaco Abramo è di introdursi in questo dibattito sulla nuova sede del Tar in maniera pragmatica, con visione prospettica e futura, con la mente rivolta all’unico interesse da tutelare, quello dei cittadini”.
