
Progetto Ginestra - Continua la collaborazione tra Comune e Istituto di pena minorile Paternostro
Giovedì 11 Aprile 2019 16:28 di Redazione CatanzaroPrima
La giunta ha dato il via libera alla stipula del protocollo di intesa tra il Comune di Catanzaro e l’Istituto di pena minorile “Silvio Paternostro” nell’ambito del progetto con cui l’amministrazione ha aderito all’avviso pubblico del Ministero dell'Interno inerente il PON “Legalità” 2014-2020 finalizzato al recupero di beni confiscati alla criminalità organizzata. Ne dà notizia l’assessore al patrimonio, Ivan Cardamone, nel ricordare che la proposta in oggetto, dal titolo “Catanzaro Inclusiva: Progetto Ginestra”, per cui è stato chiesto un finanziamento di 800mila euro, tende alla rifunzionalizzazione di un immobile confiscato sul territorio comunale al fine di creare un centro servizi integrati destinato al reinserimento lavorativo, sociale e sportivo dei giovani in uscita dai circuiti penali e per il recupero dei soggetti a rischio devianza.
“L’iter burocratico per la realizzazione del progetto riprende in maniera spedita - ha detto Ivan Cardamone - dopo aver recepito alcune specifiche richieste di integrazione documentale da parte del Ministero dell’Interno. Crediamo molto in questa proposta che rappresenta un modello di sinergia e coordinamento tra istituzioni e partner privati visto il coinvolgimento, oltre all’Istituto penale, anche di una realtà da sempre attiva nel sostegno ai soggetti vulnerabili come la Cooperativa sociale Zarapoti. In particolare, l’intesa sottoscritta con il direttore del “Paternostro”, Francesco Pellegrino, che ha dimostrato grande disponibilità e attenzione sul tema, è finalizzata alla creazione di iniziative in ambito agricolo-artigianale e sportivo-educativo inclusivo aperto ai giovani in uscita dai circuiti penali, a soggetti svantaggiati, a normodotati e disabili. Attraverso questo progetto, che auspichiamo il Ministero possa attentamente valutare in termini positivi, l’amministrazione comunale si è prefissa l’obiettivo di contribuire al recupero e al riuso degli immobili confiscati e, al contempo, promuovere occasioni di formazione e di inclusione sociale sul nostro territorio”.
