Matera 2020 , Catanzaro ferma al 2010 : Intervista con Antonio Argirò

Giovedì 24 Gennaio 2019 16:30 di Adriana Guzzi

Catanzaro era stata candidata per gli anni 2007-2020 come capitale Europea della Cultura, in linea col programma dell' Unione Europea sul valorizzare le province delle aree dell'obbiettivo 1, cioè situate nel sud Italia. Il cerchio della scelta era molto ristretto, visto le "grandi" assenti come Napoli e Palermo, la rosa era tra Lecce, Ragusa, Agrigento, Catanzaro.

La giunta di allora, nel febbraio 2011, vara una delibera per il riconoscimento della città di Catanzaro quale Capitale Europa della Cultura,  alla quale seguono opere di adeguamento per essere pronti a competere per un titolo di grande prestigio, capace di dare lustro al capoluogo con ricadute importanti su tutto il territorio regionale.

Per capire come mai questa opportunità è sfumata ne parliamo con l'allora già vice sindaco, nonchè Assessore alla Cultura e Poitiche Sociali del Comune di Catanzaro, Antonio Argirò:

Cosa è successo? Perchè la candidatura di Catanzaro non è andata in porto?

Io personalmente ho presentato la delibera, chi è subentrato a noi doveva proseguire nell'iter burocratico. Io non ho contezza di cosa possa essere successo, la cosa che posso dire con certezza è che la cosa è venuta fuori con l'amministrazione di Traversa, noi abbiamo presentato tutto e poi siamo andati via. L'organismo che si occupa di queste cose , che io sappia, ha contattato tutti gli enti interessati alla candidatura e pare che dal Comune di Catanzaro non ci sia stata alcuna risposta.

Matera vince e viene ricoperta d'oro, possiamo fare un'iposi di ciò che sarebbe, eventualmente, successo a Catanzaro?

Prevedere cosa sarebbe successo non è semplice, quando una città viene prescelta, bisogna creare le condizioni anche di natura finanziaria per poter poi supportare una realtà del genere. Non solo per gli eventi, ma tutta una questione anche di logistica, servizi, decoro. Credo che contribuiscano anche le regioni ad un evento del genere, se Catanzaro, come Matera, è stata prescelta per la cultura in Italia e poi è andata a finire nella possibilità di diventare Capitale Europea , è evidente che c'è una sinergia fortissima che è necessario si realizzi. Però, quando ci sono questi cambi di orientamento politico molte cose vengono disperse, perchè chi arriva pensa di fare cose più congeniali alla propria scelta di natura politica, mentre una continuità amministrativa presuppone che se ci sono cose valide realizzabili si debbano fare.

Lei pensa che nel governare Catanzaro manchi questa continuità?

Io credo che valorizzare e migliorare le cose che vengono lasciate in "eredità", cioè la cosiddetta continuità amministrativa, sia un elemento essenziale per una buona amministrazione. Quando si subentra con altre appartenenze politiche, la prima cosa che si fa è abbandonare i progetti degli altri, per portare avanti i propri.Io nel mio caso ricordo di aver completato alcune importanti iniziative dell' Assessore Wanda Ferro, io le ho portate a compimento. Moltissime cose che io ho lasciato sono state gestite in maniera diversa, o cancellate. Questo è un aspetto culturale fondamentale"

Parlando di polemiche, quella sull'isola pedonale in centro ha raggiunto quasi il record storico. C'è una visione nella classe dirigente su questo?

Io ritengo che ogni volta ci sia molta improvvisazione, le scelte che si fanno sono più dettate dalla pancia che da un'effettiva capacità di valorizzare quelle caratteristiche tipiche di un centro storico. Senza andare molto lontano, Cosenza ha fatto scelte importanti e il suo centro storico funziona divinamente. Con un parcheggio strategico vicino, la diversificazione dell'offerta commerciale, diverse attrattive, ha un corso Mazzini sempre pieno di persone. L'apertura o la chiusura di un corso senza tutte queste condizioni lascia il tempo che trova."

La prima cosa da cui partire?

Io posso tranquillamente dire che in questa città nessun colore politico è riuscito a realizzare un parcheggio strategico. Uno accessibile a qualsiasi orario, ben servito, che valorizzi il centro storico. Se mi guardo indietro, in 50 anni e cerco un parcheggio pubblico e funzionale, dov'è? Non esiste. Le poche esperienze di parcheggi, sono state fallimentari. Tipo il parcheggio del politeama. 

E gli eventi ? Non si riescono a trovare i fondi o non si intercettano i canali giusti?

Principalmente è una scelta politica, quella di non aver proseguito con eventi che erano riuscitissimi per farne degli altri. Sono scelte che pesano, che alla fine hanno ridotto la qualità dell'offerta in città in maniera importante. Io ho fatto delle battaglie per l'utilizzo del San Giovanni, e oggi nell'entrare nel San Giovanni rimango allibito di come sia ridotto. Uno spazio unico nel Sud Italia, a detta di chiunque veniva a esporre e dei risultati. Per me darne un piano all'università è stata una scelta sbagliatissima. Sono scelte che poi si pagano, puntare sulla cutura è essenziale"

Come considera la raccolta dei consensi in città?

Il consenso è un consenso viziato. Viziato perchè una parte importante di chi potrebbe dare un contributo in termini di qualità, s'è messa da parte perchè non intende più partecipare al gioco al massacro che avviene durante le competizioni elettorali. Quindi, parte della popolazione,  sceglie dei candidati che non si concentrano sulle esigenze della popolazione, ma che vanno a guardare il personale. Quindi ,senza far torto a nessuno, credo che sia mancato nei vari consigli comunali quella parte di persone in grado di apportare un contributo serio al Capoluogo.

Cosa manca a Catanzaro per esercitare il ruolo guida che spetta a un capoluogo?

Il problema è serio, l'Università svolge un ruolo fondamentale. Nel cosentino questa cosa è avvenuta in maniera importante, quà da noi abbiamo necessità che si manifesti in maniera più cospicua. C'è una cultura del favore personale rispetto a quella di favorire un'iniziativa che abbia un valore collettivo. Anche alcuni quartieri e zone lasciate senza servizi, senza un collegamento col centro storico, hanno nutrito  dissenso per quello che è il nucleo di questa città. Dovremmo amarla di più, perchè quì viviamo con le nostre famiglie e i nostri figli, e invertire questo trend negativo che ci sta investendo.

Non ultima la questione dell'Agenzia delle Dogane...

In quel caso non abbiamo un potere politico in grado di farci rispettare, abbiamo creato dei piccoli mostri di consenso elettorale nella nostra realtà. Ma poi non c'è lo spessore politico per andare in qualche modo a difendere la prerogativa di una città che è capoluogo di Regione. E questo aldilà dei colori politici, deve essere difeso da tutti, ma in maniera seria. Dal Sindaco, che non può seguire questa cosa attraverso i comunicati stampa, ai nostri parlamentari di qualsiasi schieramento politico. Invece che massacrarsi e dare la colpa agli altri bisognerebbe creare un gruppo con la stessa unità di intento. L'imput lo deve dare il Sindaco, che è la figura centrale della città.

Intenzione di tornare in campo?

Credo che non ci sia. Fino a quando permangono queste condizioni di mediocrità non credo. Perchè la politica è impegno sociale. Se però poi pensi con chi ti devi relazionare e confrontare, ti rendi conto che forse non è il caso di iniziare delle battaglie che sono perse dall'inizio. Fino a quando la bassa qualità è vista agli occhi di tanti come eccellenza, il mio impegno rimane da cittadino ma non con una posizione politica, che lascerebbe il tempo che trova.


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