La lettera di Tansi ai tirocinanti calabresi: "Ecco come penso di affrontare il vostro problema"

Mercoledì 27 Gennaio 2021 15:29 di Redazione CatanzaroPrima

di CARLO TANSI

Cari Tirocinanti,
con la presente lettera voglio rispondere ad alcune circostanziate domande rivoltemi sui social dalla vostra collega Giò Mercurio. Quanto sto per scrivervi sono alcune mie idee su un tema che ritengo basilare nel mio programma di governo e che mi coinvolge molto emotivamente. Voglio risolvere con tutto me stesso il vostro problema e più in generale il problema del precariato calabrese per sottrarlo, una volta per tutte, dalle grinfie ricattatorie dei politici di turno che continuano a promettere cose che non vogliono realizzare, proprio perché non hanno nessun interesse a perdere una fetta cospicua di elettorato che solo in condizioni di precariato possono gestire a loro piacimento. 

Quando guidavo la protezione civile regionale nel triennio 2015/2018  – prima che la regione mi scacciasse per aver toccato interessi illegittimi della casta calabrese - ho cercato con tutte le mie forze di risolvere, rivolgendomi con atti formali all’allora vicepresidente Viscomi e all’assessore al lavoro Roccisano, il problema di precari e sottoinquadrati su cui avevo basato gran parte delle attività che avevano consentito di risollevare la protezione civile calabrese. Purtroppo dopo essere stato fatto fuori, la cosa è caduta nel nulla. 

Innanzitutto per risolvere il problema è fondamentale individuare ingenti risorse economiche per mettere in atto il progetto di stabilizzazione dei precari. In tal senso, a breve con il Recovery Plan arriveranno una pioggia di fondi che la Calabria non ha mai visto in tutta la sua storia. E’ un’occasione unica e irripetibile, un treno che passerà nel prossimo futuro e che non passerà mai più. Un treno che va preso al volo per risolvere definitivamente il problema del lavoro in Calabria. 

Le politiche per il lavoro trovano ampi riscontri nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) del Recovery Plan, approvato di recente dal Consiglio dei Ministri. Nel documento si parla esplicitamente di misure per il lavoro e, in particolare, di rilancio dell’occupazione: dei circa 222 miliardi di risorse per il Recovery Plan, 12.62 saranno destinati infatti proprio alle politiche per il lavoro.

In particolare, il capitolo “Inclusione e coesione” riporta una voce fondamentale entro cui inquadrare la vostra condizione tra gli obiettivi generali del progetto che la ministra Catalfo ha preannunciato per il lavoro: “rafforzamento delle politiche attive del lavoro e della formazione di occupati e disoccupati”. Si punta in tal senso all’istituzione di un programma nazionale, il GOL (Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori), “che prevede un sistema di presa in carico unico dei disoccupati e delle persone in transizione occupazionale che associ la profilazione dei servizi al lavoro alla formazione.”

A tal proposito si evidenzia che già la Legge di Bilancio 2021 prevede aiuti per assunzioni di giovani e donne con particolare riguardo alle regioni del Mezzogiorno d’Europa: la copertura di queste azioni è assicurata dal progetto “Next Generation EU” (NGEU ) approvato nel luglio 2020 dal Consiglio europeo che ha assegnato 750 miliardi di euro per sostenere gli Stati UE colpiti dal COVID-19 . Tali fondi coprono gli anni 2021-2023 e saranno vincolati ai bilancio 2021-2027 Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) dell'UE. Complessivamente NGEU e QFP raggiungeranno l’enorme importo di 1824,3 miliardi di euro.

Quindi vi rendete conto che dall’Europa arriverà a brevissimo una pioggia di miliardi destinata specificatamente al lavoro, con particolare riferimento alle aree più sottosviluppate dell’Unione. E’ quasi una scelta obbligata per le regioni, soprattutto del Mezzogiorno d’Italia, risolvere gli atavici problemi legati alla disoccupazione. Dipenderà dalle capacità amministrative e soprattutto dalla VOLONTA’ dei politici regionali nostrani risolvere il vostro problema. Sta ora a tutti voi chi scegliere tra questi politici: tra i politicanti, di destra e di sinistra, che da 30 anni a questa parte si sono spolpati la Calabria o tra chi, come me, ha lottato concretamente per il cambiamento, dimostrando di avere avuto il coraggio di schierarsi a spada tratta contro i poteri forti e malsani quando per tre anni ho guidato la protezione civile regionale. Cliccando sul link https://www.carlotansipresidente.it/chi-sono/ potrete verificare quanto ho appena affermato. 

Quindi, una volta individuate le somme necessarie attraverso la pioggia di miliardi del Recovery Plan, va da sé che per poter concretamente raggiungere tali obiettivi si dovrà interloquire - in tempi estremamente stretti e con un cronoprogramma preciso e dettagliato - con il Ministero della Giustizia per trovare una soluzione per il riconoscimento dello status giuridico e la conseguente contrattualizzazione dei 1000 tirocinanti che hanno svolto attività specifiche come commessi e di operatori giudiziari. Identico discorso vale anche per il MIUR (contrattualizzazione dei 600 assistenti di base che nelle scuole assistono i bambini disabili) e con il MIBACT (contrattualizzazione dei 627 custodi, vigilanti e figure varie). Riguardo alla stabilizzazione dei 4600 tirocinanti in Comuni ed Enti Locali in dissesto prendo in seria considerazione la interessante proposta del sindaco di Aprigliano, Alessandro Porco, nella nota trasmessa ai candidati alla presidenza della Giunta regionale in cui chiede di prevedere da parte della Regione Calabria uno strumento normativo regionale che consenta agli Enti Locali - anche a totale carico dei propri Bilanci avendone la capacità assunzionale - la stabilizzazione dei tirocinanti, garantendo le somme necessarie nel caso tali Enti fossero in dissesto. Non sottovaluterei neanche la mozione depositata dal consigliere regionale Anastasi che impegna l’assessore al Lavoro a predisporre un disegno di legge per la sottoscrizione di un inquadramento contrattuale che superi la forma del tirocinio.

Per l’assunzione, si possono bandire concorsi in stretta ottemperanza alla normativa nazionale – onde evitare ricorsi e azioni legali di vario genere – in cui dovrà pesare in modo preponderante lo stato giuridico che dovrà esservi riconosciuto nonché tutto il vostro pregresso, ivi comprese voci come i vostri anni di precariato e, nei limiti di quanto consentito dalla normativa, la vostra residenza in aree depresse del Mezzogiorno.  

Riguardo a “quel 13% di Tirocinanti che sono ormai prossimi alla pensione e non ambiscono ad una contrattualizzazione” si dovranno chiudere – in tempi altrettanto stretti - tavoli di confronto con le principali organizzazioni sindacali e con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. 

Quanto al vostro legittimo timore che il mio possa restare uno squallido spot elettorale vi dico che non mi piace prendere in giro la gente. Non sono un politico. Non ho mai fatto politica né avuto tessere di partito nella mia vita. Sono un ricercatore del Consiglio Nazionale delle Ricerche con 13 anni di docenza universitaria presso l’Università della Calabria che da poco più di un anno – dopo aver toccato con mano tutto il marcio che pervade la Regione Calabria durante il periodo in cui ho guidato la protezione civile - ha ritenuto doveroso impegnarsi per dare un futuro e una dignità alle nuove generazioni che si vedono costrette ad abbandonare un tesoro inespresso tenuto per trent’anni nelle mani sbagliate di chi amministra la regione più bella d’Italia.

Ho già avuto interlocuzioni con alcuni di voi per individuare vostri colleghi, rappresentativi dell’intera categoria, da candidare tra le nostre liste, in modo da darvi la possibilità di avere un vostro rappresentante eletto in consiglio regionale a cui affidare il tema dei tirocinanti e, più in generale, la questione del precariato in Calabria. Dopo una serie di consultazioni ho individuato nelle liste dei candidati della coalizione Carlo Tansi Presidente la vostra collega tirocinante, la dottoressa Pamela Bruno di Pizzo Calabro, con la quale abbiamo avviato una serie di azioni programmatiche che spero vivamente di condividere con voi tutti. In questa fase di transizione verso le elezioni regionali, dopo il rinvio di Spirlì delle elezioni dal 14 febbraio al prossimo 11 aprile c’è la possibilità di rimodulare e incrementare le liste, e quindi di aggiungere altri candidati tra i vostri rappresentanti anche in altre aree geografiche della regione. Sarei lieto se da parte vostra pervenissero altre richieste di candidatura.

Se diventerò presidente mi impegnerò con tutte le mie forze per risolvere il vostro annoso problema che, ribadisco, ritengo prioritario nel mio progetto di governo, auspicando il coinvolgimento di una rappresentanza di voi per portare avanti quotidianamente in modo condiviso le vostre sacrosante ragioni. 


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