Fiorita e Bosco: "Depuratore, fogne e acqua, non è giusto che i cittadini paghino per servizi che non ricevono"

Giovedì 28 Febbraio 2019 14:29 di Redazione CatanzaroPrima

"Ci sono due principi fondamentali che a Catanzaro non vengono rispettati" si legge in una nota congiunta di Nicola Fiorita e Gianmichele Bosco

"Il primo è che vengano garantiti ai cittadini i servizi essenziali, e tra questi un efficiente servizio di depurazione. Il secondo è che ciascuno paghi per ciò che riceve e non per ciò che non riceve.

Ed invece dobbiamo prendere atto che nel capoluogo di regione i cittadini sono costretti a pagare per servizi che non esistono. E’ il caso delle fatture dell’acqua, assolvendo le quali si è costretti a versare somme imputate a servizi che vengono solo parzialmente assicurati, quali quello della fognatura e quello della depurazione.

Sono trascorsi ben 4 anni  da quando il sindaco Abramo proclamava il raggiungimento di un “risultato storico per la città di Catanzaro che aspettava il nuovo depuratore da circa trenta anni”. L’ennesima promessa non mantenuta, l’ennesima beffa per la città. A quel proclama trionfalistico ha fatto seguito un bando mal congeniato, che ha generato una lunga fase di stasi a cui solo di recente l’amministrazione comunale ha cercato di porre rimedio, con conseguente ulteriore fase di ricorsi e sentenze che inevitabilmente allontanano la realizzazione del nuovo depuratore. Gli unici a rimetterci, sia chiaro, sono i cittadini che non usufruiscono dei servizi ma che intanto per quei servizi si vedono fatturare un costo.

Almeno questo sia evitato ai catanzaresi. L’amministrazione intervenga per evitare che a fronte di  un servizio assolutamente insufficiente, quale quello della depurazione, i cittadini catanzaresi siano costretti a versare somme a volte anche esose, celate dietro la dicitura “canone acqua”. Non si tratta solo di ristabilire un principio di verità e un diritto dei cittadini, si tratta anche di evitare che l’amministrazione sia esposta a una pioggia di ricorsi con cui – giustamente – i singoli chiedano la restituzione di ciò che è stato pagato senza che fosse dovuto. E’ noto,  infatti, che la giurisprudenza stabilisce che le somme richieste sono dovute soltanto se chi le esige presta effettivamente il servizio e che in caso di avvenuto pagamento il cittadino è legittimato a richiedere la ripetizione dell’indebito.

Non si prosegua oltre su questa strada. Non può trovare nessuna giustificazione, infatti, che a fronte di un depuratore insufficiente, soprattutto nel  periodo estivo, a fronte di una fognatura che non copre tutto il territorio e che fa acqua da tutte le parti, a pagarne le spese siano sempre e soltanto i cittadini".

 


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