
Costanzo accusa Longo di campanilismo "Cura il suo orticello elettorale e intanto a Lido mancano tutti i servizi"
Giovedì 31 Gennaio 2019 18:00 di Redazione CatanzaroPrima
“Siamo pienamente d’accordo con l’assessore Longo quando dice che Catanzaro Lido è stata abbandonata e portata al degrado negli ultimi cinquant’anni. Peccato che abbia dimenticato di sottolineare che di questi 50 anni, ben 20 sono stati governati dal sindaco Abramo che diventa, dunque, il principale responsabile delle criticità che il quartiere denuncia." Così si legge nel comunicato del consigliere Sergio Costanzo.
"Siamo abituati ormai alle continue gaffe e boomerang dell’amministrazione Abramo che ha ormai perso la credibilità dei cittadini, ma non pensavamo mai che a decretare il fallimento dell’attuale sindaco (che governa quasi ininterrottamente dal 1997) fosse addirittura un esponente della sua stessa giunta.
Sta diventando patetico il tentativo di Abramo di farsi passare per il “nuovo”, come un marziano arrivato per caso a Catanzaro e che si stupisce per ciò che è sotto gli occhi di tutti: una città dimenticata, isolata, ininfluente nel panorama politico regionale, ultima tra le ultime.
Non funzionano più i trucchi da vecchio e decadente “prestigiatore” che cerca di impossessarsi dei meriti altrui. Quali sarebbero, di grazie, i meriti di Abramo? Non c’è una sola opera che porti la sua firma. Il parco Gaslini è un’opera pensata e finanziata dall’ Amministrazione Olivo, così come i due piazzali del porto e il water front di Giovino, tutti inseriti nei Programmi PISU. La rotatoria di Giovino la farà l 'Anas, il sottopassaggio della ferrovia lo farà la Regione.
Nel frattempo nel quartiere marinaro mancano strade, parcheggi, impianti fognari e una dignitosa rete idrica, in quanto è solito che il quartiere rimanga spesso senza acqua. Manca la pulizia e la cura del verde come dovrebbe essere “normale” per una località a vocazione turistica, negligenza testimoniata dalle condizioni del lungomare, manca una programmazione urbanistica e oculata per il comparto di Giovino visto sempre più per speculazioni edilizie che come grande risorsa per lo sviluppo economico e ricettivo del Capoluogo. Manca il completamento del lungomare e la tutela della Pineta, manca un servizio di trasporto pubblico adeguato, manca un cimitero dignitoso, manca qualsiasi programmazione turistica e culturale, mancano proposte attrattive ecc… ecc…, In altri termini mancano tutti quei servizi che competerebbe a chi governa la cosa pubblica.
Un sindaco senza idee e senza visione che tira a campare abusando del lavoro e delle idee promosse da altri. Ma il trucco da “prestigiatore” non funziona più. In questo contesto Lido vive grandi criticità, come dimostra il consistente calo di presenze registrato nell’ ultima stagione balneare.
E che dire della mancata realizzazione del nuovo depuratore, una macchia che pesa come un macigno su questa amministrazione che è stata capace di disperdere un massiccio finanziamento per ritardi ed errori burocratici e politici, mentre la puzza del vecchio impianto allontana la gente dal quartiere.
Ultima annotazione. Mentre è facile criticare per becero campanilismo amministratori di comuni vicini (Reggio docet) l’assessore Longo, con questa dichiarazione, si autodefinisce l’assessore di Catanzaro Lido con consiglieri al seguito creando una distinzione con Catanzaro centro. Quindi un becero campanilismo tra quartieri, di peggio non poteva fare. Una città capoluogo avrebbe bisogno di un assessore che guardi allo sviluppo di tutta la città e non di una parte di essa. Un assessore che abbia la capacità di valorizzare le potenzialità delle diverse aree del territorio comunale ognuna delle quali potrebbe rappresentare non un peso, come spesso avviene proprio per l’emarginazione in cui vengono relegati i quartieri, ma delle vere risorse per lo sviluppo sociale ed economico della città. Da questo comprendiamo perché Catanzaro è una città in cui la gestione del territorio risulta non pervenuta. Questo perché l’’assessore Longo è più tendente a curare il suo orticello elettorale che non gli interessi della collettività catanzarese.”
