
Catanzaro nel cuore: "Solidarietà a Brugnano, Davi e Gratteri"
Giovedì 13 Giugno 2019 15:15 di Redazione CatanzaroPrima
"Considerando l’enorme e incomparabile divario umano, culturale, di valori e di personalità che separa coloro i quali hanno scritto, utilizzando i social, gli insulti rivolti ai “candidati antimafia” delle ultime elezioni di San Luca da chi, quegli insulti, li ha ricevuti, non bisognerebbe nemmeno aprire una discussione."
Così si legge nella nota del gruppocivico indipendente Catanzaro nel Cuore.
"Ma dal momento che i social, appunto, offrono un megafono anche a chi non merita le più elementari libertà, sentiamo il dovere civico di difendere ed esprimere la nostra solidarietà al nostro socio e amico di sempre Giuseppe Brugnano, nonché a Nicola Gratter e a Klaus Davi. Sono loro, infatti, i destinatari delle attenzioni social provenienti dal profilo denominato Lisa Marco Mancuso che, con tutta evidenza, è riconducibile ad ambienti legati al boss dei Mancuso.
Dando per scontato che la magistratura non starà ferma rispetto a simili volgari attacchi, riteniamo importante che si alzino più voci per condannare le parole di odio provenienti da chi fa del malaffare il proprio strumento di vita. A noi piacciono gli “scribacchini” che usano le parole per condannare le mafie; a noi piacciono i “collaboratori di giustizia” che si pongono dalla parte dell’onestà; a noi piacciono i “poliziotti” che si espongono in prima persona per contrastare i delinquenti. A loro va la nostra totale e incondizionata solidarietà. Ai poveretti, nel corpo, nello spirito e nella mente, che usano i social per insultare chi porta avanti battaglie di civiltà e di giustizia, auguriamo soltanto di poter trovare il buon senso e scoprire la bellezza della verità. Guadagnerebbero le loro stesse vite. Perché ogni vita deve avere una grande dignità e un impatto positivo nelle comunità, come ci ricordano “scribacchini”, “collaboratori di giustizia” e “poliziotti” caduti nell’adempimento del proprio dovere, contro l’ignoranza barbarica della cultura mafiosa che – da quando ha imparato a scrivere – utilizza anche i post su facebook."
