
La Memoria NON è ricordo.
Domenica 27 Gennaio 2019 13:30 di Adriana Guzzi
La memoria non è un ricordo, il giorno della memoria non si celebra. Commemorare non serve, non è un atto dovuto alla barbarie subìta da milioni di persone, non può essere un giorno in cui "non" si dimentica la miseria umana.
La memoria è coscienza sociale, è guardare da vicino quello che si nasconde dietro la negazione della dignità umana. Ci saranno incontri, poesie, eventi e immagini a ricordare quello che fu la Shoah domani. Sarà l'estremo tentativo di mantenere vivo quel ricordo lontano di malvagità vestito di ideali, di quella crudeltà "armata" di giustizia.
Ma l'olocausto non ha colore politico, non ha un volto da cui sentirsi diversi e migliori. Ogni genocidio è stato commesso in nome di un credo, "sacro" o "profano" che sia. Ogni mano, prima di alzarsi a togliere una vita, ne ha trovato le ragioni in ciò in cui credeva giusto.
No, la memoria non è ricordo. La memoria è assenza. E' il vuoto di quella coscienza sociale, prima che assenza di umanità, perchè arrivare a prendersi il diritto di sterminare popoli è fatto di piccoli passi di separazione. La separazione dal sentimento di umiliazione, la separazione dalla vergogna, la separazione dall'amore.
La memoria è paura, che quei piccoli passi di chiusura nell'orticello al sicuro dall' "uomo nero" ci portino a illuderci che il nemico sia nell'altro, piuttosto che ben più vicino, ben più pericoloso. Il terrore che nella diversità ci sia minaccia invece che arricchimento. E quando l'assenza di morale si accompagna alla paura, il mostro che guardiamo in tv e da cui ci sentiamo così diversi rischia di fare capolino allo specchio, in un giorno qualunque, e allora si che sarebbe troppo tardi.
Domani provate a lasciare il ricordo misericordioso per quelle vite spezzate, provate, per un attimo, a indossare i panni dei cattivi, scoprirete che non erano diavoli mitologici con la coda e con le corna. Erano uomini, esseri umani il cui vuoto comune li ha condotti a credere che la prevaricazione li avrebbe riempiti, che la divisione li avrebbe protetti. Che il diritto alla morte li avrebbe preservati.
Ma oggi, oggi, prima di domani e dopodomani, prendete qualche minuto con i vostri figli, amici, famigliari e provate a seminare dignità, umanità, integrità. NON RICORDO. La memoria NON è ricordo, ma faro. Un faro per il futuro, non ricordo del passato. Fate la vostra parte affinchè quel vuoto non cresca, non diventi paura e non si trasformi in indifferenza.
Le "erbacce" avranno sempre nomi diversi, colori diversi, idee diverse, credo diversi. Il punto non è cosa estirpiamo dal nostro orticello, ma quello che ci seminiamo. Perchè il raccolto arriva puntuale, non perdona, e soprattutto non dimentica.
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