Catanzaro, al Complesso San Giovanni la grande mostra fotografica sul mito di Fellini e i capolavori del cinema italiano dall’archivio di Mimmo Cattarinich

Venerdì 11 Novembre 2022 16:46 di Redazione CatanzaroPrima



Tornano le grandi mostre al Complesso monumentale San Giovanni di Catanzaro. Mercoledì 16 novembre aprirà al pubblico “Eos Arts XII. Il mito di Fellini. Scatti iconici di Mimmo Cattarinich”, l’evento espositivo promosso dall’Associazione Culturale Eos Sud, già protagonista negli anni scorsi con installazioni, mostre e iniziative riflettendo su arte, cultura e società con la rassegna Eos Arts. Il nuovo appuntamento, in collaborazione con l'Associazione Culturale Mimmo Cattarinich di Roma e Glocal Project Consulting, con il sostegno della Regione Calabria ed il patrocinio dell’assessorato alla Cultura del Comune di Catanzaro, vedrà al centro una selezione della più ricca documentazione fotografica, lasciata dal compianto maestro, sui grandi capolavori del cinema italiano e internazionale tra gli anni ‘60 e ‘90.

Un percorso variegato di ritratti e immagini di scena frutto di uno straordinario lavoro in rete di importanti operatori del settore culturale, a livello nazionale e internazionale, con l’obiettivo di avvicinare la Calabria ai più importanti circuiti di settore, attraverso un progetto di ampio respiro che vuole celebrare il patrimonio unico del cinema italiano.  Cattarinich era conosciuto e amato nel mondo per la sua unica capacità di parlare al cuore degli spettatori. I tanti scatti iconici, provenienti dal suo archivio fotografico in mostra a Catanzaro, racconteranno una storia inedita del grande schermo, attraverso lo sguardo di chi, dietro le quinte dell’industria del cinema, ha avuto un ruolo insostituibile.

La conferenza stampa che precede l’inaugurazione su invito è prevista per martedì 15 novembre alle ore 18. Interverranno il sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita, l’assessore alla Cultura del Comune di Catanzaro, Donatella Monteverdi, il presidente dell’associazione Eos sud, Andrea Perrotta, e l’assistente di Mimmo Cattarinich, Daniele Presutti, in rappresentanza dell’associazione intitolata al grande fotografo. 

La mostra potrà essere visitata fino al 31 dicembre, da martedì a domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20. Tutte le informazioni sull’evento sono consultabili sul portale www.eosarts.it.

 

Cattarinich nasce come fotografo di cinema, era il più giovane di quella schiera di professionisti, ribattezzati paparazzi da Fellini, che avevano segnato le cronache degli anni Sessanta. Pochi sanno che il termine paparazzo ha origine proprio a Catanzaro: tutto ha inizio con George Gissing che immortala in “Sulla riva dello Jonio” l'albergatore catanzarese Coriolano Paparazzo. È da questa singolare figura, che Fellini e Ennio Flaiano, dovendo attribuire un nome al personaggio del fotografo de “La dolce vita”, utilizzarono quello dell’albergatore catanzarese. In seguito al grande successo internazionale della pellicola, il termine paparazzo divenne sinonimo di fotoreporter specializzato nel documentare la vita delle star.  

Alla fine Cattarinich approdò veramente sul set di Fellini come fotografo di scena, seguendolo film dopo film con devozione e ammirazione infinita. Dal suo sterminato archivio, la curatrice Dominique Lora ha tratto una splendida e ricca selezione di fotografie dedicata proprio al grande FelliniToby Dammit (1969), Fellini Satyricon (1969) e La voce della Luna (1990).  

Nelle sale del Complesso San Giovanni si potranno visitare anche altre sezioni dedicate ai corpi e ai volti delle attrici e degli attori che hanno reso famoso il nostro cinema in tutto il mondo. E’ il caso del tributo a Pier Paolo Pasolini, nel centenario della sua nascita, con gli scatti dal set di Medea (1969), Mamma Roma (1962) e Canterbury Tales (1972). E ancora Il Tigre di Dino Risi (1967), Fratello Sole sorella Luna di Franco Zeffirelli (1972), Il Tè nel Deserto di Bernardo Bertolucci (1990), Legami di Pedro Almodovar (1990), Viaggi di nozze di Carlo Verdone (1995). Spicca, inoltre, l’omaggio per i 70 anni di Roberto Benigni con le immagini de Il Mostro (1994).

Ricca è anche la selezione di ritratti eseguiti in studio e spesso destinati alla pubblicazione in grandi riviste di settore e non. Il risultato è un viaggio nella memoria collettiva, una sorta di storia del nostro cinema attraverso lo sguardo indagatore, delicato e seducente di un maestro dell’immagine.

La realizzazione della mostra, infine, è stata resa possibile grazie al contributo della Regione Calabria PAC 2014/2020 Asse VI Az. 6.8.3 – Avviso Pubblico Eventi Culturali 2021.

 

 

MIMMO CATTARINICH

 

Mimmo Cattarinich (1937-2017) riesce a cogliere l’intensità o la leggerezza di un momento, la profondità di un’espressione, l’attimo fuggente di un gesto e di uno sguardo. Stilisticamente i soggetti ritratti dal fotografo romano sono accomunati dalla diversità. Gli atteggiamenti di sfida o di esibizione, alternati a espressioni di timidezza o insicurezza, sono le caratteristiche che contribuiscono a renderli veri, trasparenti e vulnerabili. Nei suoi ritratti di posa troviamo spontaneità e freschezza. Con la sua presenza e la sua visione – dei singoli come dell’insieme- il fotografo mette in scena un racconto alternativo, una storia all’interno della storia, una regia dentro la regia.

I suoi scatti narrano le vicende di uomini e donne che portano una maschera e ne rivelano i segreti nell’effimero istante in cui sono sul punto per indossarla o di togliersela. In tal modo, quando ritrae artisti e registi dentro o fuori dal set, il fotografo sovrappone opera e individuo, come se la loro verità e la loro identità si trovassero in bilico tra reale e artificio, tra sogno e realtà. 


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