Spaccio di stupefacenti a Reggio Calabria: 7 arresti (I NOMI)

Martedì 02 Marzo 2021 07:10 di Redazione CatanzaroPrima

Nelle prime ore di oggi,nelle province di Reggio CalabriaeMessina,i Carabinieri delComando Provinciale di Reggio Calabria, con il supportodello Squadrone Eliportato CacciatoriCalabriaedeiComandi Arma competenti per territorio, hanno dato  esecuzionead una ordinanza diapplicazione dimisura cautelare personale, emessa dal Tribunale di Palmi su richiesta dellalocale Procura della Repubblicanei confronti di7persone(di cui4in carcere e 3 agli arresti domiciliari) ritenuteresponsabili, a vario titoloed in concorso tra loro, didetenzione, vendita, acquisto e cessione di sostanze stupefacenti,del tipo marijuana, hashish e cocaina.I destinatari dellamisura cautelare,quasi tutti già gravati da precedenti di polizia,sono:

1.GERACE Pietro,39ennedi Varapodio;
2.RANIERI Giuseppe,59ennedi Varapodio;
3.RANIERI Rosaria,22ennedi Varapodio,sottopostaagli arresti domiciliari;
4.MANGANO Francesco,31ennedi Oppido Mamertina;
5.MAIORANA Giovanni,48ennedi Messina;
6.MAZZA Pietro,26ennedi Messina,sottoposto agli arresti domiciliari;
7.SPIZZICA Antonio,43ennedi Gioia Tauro,sottoposto agli arresti domiciliari.

L’odierna operazionegiunge all’esitodiunaattivitàinvestigativa condotta dalla CompagniaCarabinieridi Taurianova,sotto il costante coordinamento della Procura della Repubblica di Palmi,P.M. dott. Giorgio Panucci, tra il gennaio e il luglio 2019e supportata da attività di intercettazionetelefonica e ambientale,nonché metodologie d’indagine tradizionali.

La genesi dell’attivitàè rappresentata da una serie di danneggiamenti con arma da fuoco che hanno interessato il Comune di Varapodio negli ultimi mesi del 2018 e che hanno catalizzato l’attenzione degli investigatori nel territorio.Gli sviluppidelle attività investigative hannopermesso, in breve tempo,di far luce sull’esistenza diun gruppo criminale,essenzialmente diVarapodio, dedito in modo sistematico e professionale alla compravendita di sostanze stupefacenti del tipo hashish, marijuana ecocaina,ceduta ancheal dettaglioproprio nella “piazza” del piccolo paesedella Piana di Gioia Tauro. Diversi gli acquirenti identificati, anche appena maggiorenni,che si rivolgevano ad alcunidegli indagati per comprarelasingoladose di marijuana o cocaina da consumare. Il Ranieri Giuseppe, in particolare, è stato individuato come il principale protagonista di talivendite,avvalendosispessoper lematerialicessioni di Gerace Pietro,ma anche, soprattuttoper i traffici verso il messinese,dell’intermediazione della figlia Ranieri Rosaria,del genero Mangano Francesco, nonché dello Spizzica Antonio.Proprio Messina erainfattiun'altra importantepiazzadi spaccio per il gruppo criminale,grazie aMaioranaGiovanni, il quale, avvalendosi dell’aiutoe intermediazionedel generoMazzaPietro, ha acquistato frequentemente cospicuiquantitàdi marijuana e hashish di varia qualitàdalRanieri, nell’ordine di diversi kg per cessione, per poi procedere alla vendita al dettaglio nella provincia siciliana.

Gli indagatihanno adoperatoparticolari modalità organizzative per lavendita eiltrasporto della sostanza, al fine di eludere eventualicontrolli. In particolare,nel corso delle conversazioniintercettate,non facevano mai riferimenti alla compravendita di sostanza, ma le quantità e i relativi prezzivenivano individuati attraversoparole in codice, come“i minuti”oriferimento ad “animali”o altra merceda vendere,proprioper distogliere l’attenzionedegli eventuali inquirenti.Massiccio è stato poi l’usodi servizi di messaggistica on-line, al fine di evitare chiamate tradizionali.

Nelle compravendite più cospicue verso il messinese, inoltre, frequente era l’abitudine di inviare prima dei campionidi sostanza, anche di pochi grammi, al fine di far testare la qualità delladroga,che avevadiversi prezzi, per poi procedere alla vendita del quantitativo richiesto.

Spesso lasostanza stupefacente venivanascosta in intercapedini della carrozzeria o nelle plastiche di allestimentointernodelle vetture in usoper i trasporti, in modo da rendere molto più difficoltoso il ritrovamentodella droga, in caso di controlli da parte delle forze dell’ordine.

Nonostante i numerosi accorgimenti e strategie adoperate, gli investigatori sono riusciti a ricostruire un grave e solido quadro indiziarioa loro carico, che ha permesso al Tribunale di Palmi di emettere l’ordinanzadi applicazione di misura cautelare per tutti i soggetti a vario titolo coinvolti.

Tra l’altro, alcuni degli indagati sono legati tra di loro da strettissimi legami di parentela a conferma dell’esistenza di una struttura fondata su forti ed impermeabili vincoli di sangue e di una gestione delle singole attività illecite a vocazione principalmente familiare.

L’indagine ha quindi colpito in particolare il fenomeno dello spaccio al dettaglioche interessa anche il territorio della Piana di Gioia Tauro, parallelamente alla grande produzione e distribuzione di sostanza stupefacente, altrettanto duramente colpita con importanti operazioni che frequentemente consentono la distruzione di grandi piantagioni e l’arresto di numerose persone.


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