Catanzaro. Aperta al pubblico l'ala comunale di Palazzo Fazzari: "Un simbolo del centro storico"

Giovedì 25 Febbraio 2021 14:26 di Redazione CatanzaroPrima

di ANNA TRAPASSO

Ha aperto al pubblico questa mattina l’ala comunale dei Palazzo Fazzari, “un simbolo del centro storico che sta per tornare parte integrante della vita sociale di Catanzaro e dei catanzaresi”.  Posta al sesto piano del prestigioso Palazzo storico su Corso Mazzini, la struttura pubblica (che ancora non ha un nome ben preciso e non è intitolata ad alcun personaggio celebre) è un immobile di pregio destinato a diventare un salotto sociale per il capoluogo. L’ala del Palazzo è stata ricevuta in comodato d’uso decennale dalla Regione e ristrutturata a proprie spese dal Comune grazie ad un’operazione di recupero del finanziamento resa possibile attraverso il programma Agenda urbana.

“Dopo il ritiro dei fondi da parte del Mibac per il ritardo nelle procedure di aggiudicazione dell’appalto, dovute anche ai ripetuti interventi della Sovrintendenza, Agenda urbana ha garantito la possibilità di intervenire ugualmente trattandosi di riqualificazione di un immobile degradato nel centro storico”, ha detto il sindaco Sergio Abramo sottolineando l’impegno di Antonio De Marco, dirigente all’attuazione del programma Agenda urbana, e di Giovanni Laganà, dirigente del settore Grandi opere del Comune. “In coerenza con la missione di Agenda Urbana che prevede una destinazione d’uso per l’inclusione sociale, la struttura avrà una triplice funzione -ha dichiarato De Marco- quella di sala espositiva polivalente per convegni, eventi, mostre e matrimoni, che può essere utilizzata da chiunque sul territorio e presto ospiterà già una prima mostra, quella dello scultore Silvio Amelio che ha donato alcune sue opere al Comune.

Le altre sale sono destinate alle altre due finalità: la sede dell’agenzia comunale per il social housing (la costituenda “Agenzia comunale per l’housing sociale”, preposta a coordinare e gestire tutte le iniziative connesse agli interventi di social housing previste da Agenda urbana su Catanzaro, ndr) – ed il Laboratorio di partecipazione sociale alla progettazione sul centro storico, che potrà coincidere con lo “Urban center” aperto al contributo di associazioni, ordini professionali e organismi culturali. Si tratta insomma del luogo dove la città potrà riunirsi e riscoprire la propria identità”. Il sindaco Abramo ha poi riepilogato l’iter burocratico cui la struttura è stata soggetta: 
“L’ipotesi di inserimento in Agenda urbana è del dicembre 2018, il passaggio formale è di fine marzo 2019, il collaudo finale dell’agosto 2020. “Dopo quella che possiamo definire ‘rimodulazione’ il Comune non ha perso tempo”, ha fatto notare ancora il primo cittadino.  
La ristrutturazione è costata 500mila euro dei quali 400mila di opere strutturali e 100mila per l’acquisto degli arredi e delle attrezzature tecniche, la cui procedura è ancora in corso e si concluderà entro un paio di mesi. L’opera sarà pienamente attiva e funzionale entro quest’estate. Con l’inserimento in Agenda urbana è imposto all’amministrazione di destinare in via prioritaria l’immobile a una funzione di inclusione sociale in linea con gli obblighi imposti dal Por 2014/2020 (misura Fesr 9.6.6.).
L’immobile, posto al sesto piano, si sviluppa a sua volta su due piani: uno di ampi e lussuosi saloni, e uno ulteriore mansardato, i cui quattro locali saranno sede degli uffici dell’Unità di progetto responsabile del coordinamento di Agenda urbana.
Il salone principale (superficie 107 mq) sarà attrezzato di adeguate tecnologie multimediali per eventi o convegni e per la formazione. Tecnologie che andranno a convivere con gli elementi artistici e storici del palazzo, un su tutti il meraviglioso camino monumentale in ceramica smaltata colorata, opera dello scultore umbro Leoncillo Leonardi, tra i più grandi del novecento italiano, su commissione della famiglia Sandoz-Talarico nel 1953.

Un altro camino a motivi classici si staglia nella sala attigua, di circa 30 mq. Vi sono poi altre due sale rispettivamente con superficie pari a circa 30 mq, al centro delle quali è ubicato il blocco servizi igienici costituito da un antibagno comune, due bagni distinti per sesso, ed un bagno accessibile da parte dei diversamente abili.  “Riqualificando questi locali l’amministrazione ha creato un altro importante e suggestivo contenitore di iniziative innanzitutto sociali, ma anche culturali e artistiche, in quel grande incubatore a cielo aperto che sta sempre più prendendo corpo nella parte antica del capoluogo” -ha affermato ancora Abramo, che non ha omesso di citare i progetti ulteriori per le altre infrastrutture di grande valore storico e artistico ubicate in centro città- “Non soltanto il rifacimento del Convitto Galluppi, ma tenteremo di farci finanziare anche il rifacimento del palazzo sui Giardini Nicholas Green, che fu abbattuto ma nella cui delibera era previsto che fosse ricostruito”.


Galleria Fotografica




Notizie più lette