US Catanzaro, gli UC73 al Presidente Noto: "30 anni di attesa meritano progetto migliore"

Venerdì 25 Ottobre 2019 13:30 di Redazione CatanzaroPrima

Comunicato Ultras Catanzaro 1973.

"Ottobre 2019 campionato finito?
Raramente nei nostri comunicati ci siamo rivolti in maniera così diretta ad un interlocutore.
Il momento attraversato, le ultime vicende, le continue sconfitte sul campo ci impongono di essere diretti, schietti, magari crudi come non mai, al fine di chiarire la nostra posizione nei confronti della proprietà e della tifoseria tutta.
Ripartiamo dalla ultima conferenza stampa di lunedì scorso “…gli uomini passano l’Uesse Catanzaro resta!”. Concetto che con noi sfonda una porta aperta.
Negli ultimi decenni ripartendo da profonde delusioni, da sconfitte inenarrabili, da fallimenti devastanti, da colpi diretti (anche personali) al nostro modo di essere e di vivere la nostra fede, non abbiamo mai generato idoli, uomini da seguire, nomi da tatuare. Abbiamo idealizzato solo due colori e due simboli quello dell’Uesse e quello degli UC ’73.
In questo momento volendo parlare proprio all’Uesse non possiamo che rivolgerci a chi è l’unico responsabile, l’unico interlocutore, l’unico protagonista delle vittorie o delle sconfitte dell’Uesse Catanzaro presidente Noto al suo insediamento proclamò progettualità, organizzazione, crescita, stabilità, solidità economica e soprattutto successi.

Vittorie. Tornei da vincere per tornare a essere quello che siamo stati. Parole che hanno infiammato il cuore anche del più scettico tifoso.
Sono passati 27 mesi da allora. Quasi increduli abbiamo assistito ad una girandola di allenatori, all’avvicendamento di quadri tecnici e direttivi. Un organigramma che invece di arricchirsi di figure importanti nel mondo del calcio si è depauperato al lumicino con l’ingresso, anzi di figure discutibili e notoriamente chiacchierate. I trattamenti arbitrali, gli atteggiamenti riservati alla nostra squadra (in campo e negli spogliatoi) da altre società soprattutto in trasferta, danno la stura del peso e del rispetto che suscitiamo in questo momento nel panorama di serie C.
Faide interne mal gestite, mai sanate e sfociate nell’esonero di un allenatore mai contestato, sul quale vogliamo essere Ultras fino in fondo e diciamo solo “Grazie Mister Auteri, lei oggi ha pagato per tutti!” gli altri dovranno ora rendere conto a NOI del proprio operato.
Gli Ultras Catanzaro 1973, sicuri di veicolare la voce dell’intera tifoseria giallorossa, si rivolgono a Lei presidente Noto.
Faccia chiarezza! Ci dica quale futuro immagina ancora per la nostra unica ragione di vita. Si prenda il tempo necessario! Chiuda gli occhi, accosti la porta, spenga il telefono, resti solo per un attimo e ripensi questo progetto. Per un ingegnere non dovrebbe essere difficile.

Non dia ascolto a consiglieri e consigliori, non sempre sinceri e quasi mai disinteressati. Ragioni con la testa che le ha consentito di traguardare risultati imprenditoriali che nessuno in Calabria ha mai raggiunto e li applichi alla cosa più bella, alla cosa più romantica, alla cosa più invidiata che la nostra città ha generato negli ultimi secoli. L’Unione sportiva Catanzaro!
Ripartiamo da qua! Riprendiamo un cammino più volte interrotto. Il progetto sognato 30 anni non può essere quello visto finora. Ripartiamo dalla sua ambizione e della nostra malattia incurabile.
Sosterremo sempre la squadra come fatto in 46 anni di vita. Applaudiremo quelle 11 maglie anche nelle sconfitte. Continueremo a macinare chilometri e spendere sonno e denaro per urlare la nostra FEDE e sventolare i nostri colori.
Continueremo ad invitare la gente a riempire i gradoni del Ceravolo sempre e comunque, mai schiavi dei risultati. A non essere di ostacolo al Suo lavoro.
Ma l’Us Catanzaro dovrà ritornare a volare alto. Dovrà tornare dove tutti sognano che stia. Non ci sono altre strade o altri scenari attuabili. Lo pretende la nostra passione, la nostra fede, i nostri sacrifici, ed un popolo immenso e incontenibile. Lo pretende la storia Lo pretende il sogno lungo 30 anni di vederla presidente dell’Uesse!"

 


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