FareperCatanzaro: "La Catanzaro che vorremmo"

Mercoledì 13 Novembre 2019 21:30 di Redazione CatanzaroPrima

 

Con la chiusura dell’Imperiale scompare un altro pezzo di storia della nostra città. Amara riflessione del direttivo di #farepercatanzaro che punta il dito, inevitabilmente, contro Il sindaco dei record Il sindaco Abramo, il più longevo, che ancora oggi siede sullo scranno più alto della nostra città, il sindaco che ha traghettato Catanzaro nel terzo millennio.

Un lasso di tempo, il suo, che potremmo definire da regnante, un lasso di tempo durante il quale avrebbe potuto e dovuto costruire la nuova Catanzaro e, attraverso una nuova visione, definire il mondo nel quale ciascun cittadino intende vivere, le regole, i desideri, i bisogni, le passioni; in definitiva avrebbe potuto dare una nuova veste alla città, una nuova visione, un senso proprio dello stare insieme, nel sentirsi vera società civile. Invece niente di tutto questo producendo, così, un conseguente svuotamento profondo del senso dell’attesa e della speranza dei catanzaresi. Oggi ci si ritrova a commentare il declino inevitabile ed inarrestabile di una Catanzaro morente, senza identità, emarginata rispetto ai processi evolutivi sia economici che politici. Una cecità politica, o un perfido calcolo, che non ha tenuto conto dell’analisi dei dati degli ultimi anni. Questi, registrano una impietosa emorragia progressiva di abitanti, soppiantati da extracomunitari e famiglie a basso reddito; raccontano altresì che, associato a questo fenomeno, si è assistito alla chiusura di negozi, botteghe ed altri esercizi commerciali; raccontano che, in sostanza, siano venute meno le condizioni di vivibilità minime, determinando la crisi del centro storico; per contro, narrano che, nel medesimo periodo, si è assistito a colate di cemento che hanno devastato il territorio e fatto crescere a dismisura le periferie e, per di più, ha imperato la cultura della chiusura di negozi e botteghe nei centri urbani a favore dei grandi centri commerciali. Il direttivo, oltre che puntare il dito su un sindaco che, delle due l’una, o è un incapace o non persegue gli interessi della città e dei cittadini, non si limita alla semplice protesta ma ha l’ambizione di affermare che, #farepercatanzaro è portatore di idee, progetti concreti per ridare animazione, vita, attività e persone nel centro storico. Quali le sue priorità? 1) Uno studio di marketing con un programma di interventi mirati su commercializzazione, comunicazione, orari, viabilità, parcheggi arredo urbano, manifestazioni e iniziative culturali; 2) La realizzazione di un nuovo piano urbanistico per il recupero del vecchio centro; 3) Concordare con le associazioni di categoria tempi e modi per la realizzazione di un’isola pedonale disciplinando gli accessi per il carico e scarico in orari prestabiliti; 4) Incentivare le nuove attività che si insedieranno nel centro storico ed in particolare quelle che adotteranno iniziative volte al recupero urbanistico, al risparmio energetico e al miglioramento ambientale; 5) Riorganizzare la viabilità e creare un sistema di parcheggi che garantiscano facile accesso nel centro cittadino; 6) Redigere un piano per la bellezza (colore, insegne, luci, arredo) per caratterizzare e rendere attraente il nostro centro. Tutte scelte coraggiose, tese a far ritornare il centro storico luogo di passeggio e incontro dei catanzaresi. Un luogo vivo, vitale, animato da attività e iniziative culturali, da manifestazioni che lo farebbero tornare ad essere il salotto buono e punto di aggregazione. Visioni? NO. Amore disinteressato per la città, visione politica e strategica per una Catanzaro nuova.

 


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