Zbigniew Formella e “La solitudine di Icaro” al Gutenberg 2019

Martedì 21 Maggio 2019 22:00 di Redazione CatanzaroPrima

 

In occasione della diciassettesima edizione del progetto Gutenberg, nel salone “Ameduri” del Liceo Classico “Pasquale Galluppi”, si è tenuta la conferenza con lo scrittore Zbigniew Formella, durante la quale sono state analizzate una serie di problematiche riguardanti la mentalità giovanile e riguardo l’approccio degli adolescenti ad un’età che richiede una maturazione progressiva, sotto molti punti di vista.

Il libro che è stato presentato s’intitola “La solitudine di Icaro” ed è composto da diciassette capitoli, ognuno dei quali contiene un’analisi precisa e definita della psicologia giovanile, fornita da alcuni psicologi e specialisti in varie branche della psicologia. Tra i più citati ci sono Freud, Winnicott e Lacan.

L’autore fornisce un ritratto di Icaro che si rivela essere un emblema della gioventù contemporanea: con una mentalità infantile ma, al contempo, con i tratti fisici propri di una persona adulta.

Si è discusso dell’assenza di confini consistenti tra l’adolescenza e l’età adulta. Questo è principalmente dovuto ad una serie di fattori che riguardano la personalità dei giovani e ad alcune problematiche sociali.

Si è sottolineata la necessità di regole, così come di speranze per i giovani. Risulta inoltre, necessario, riesumare i valori e le gerarchie, che, con il passare del tempo, sono andati perduti, data la tendenza dei genitori, di assumere un comportamento meno autoritario nei confronti dei figli.

È stata analizzata, inoltre, la problematica principale che riguarda il mondo giovanile: in particolare l’uso spregiudicato della tecnologia arriva, nei casi critici, ad identificarsi in una totale perdita dei contatti con il mondo “reale” per dare spazio ai contatti con il mondo virtuale. Tutto ciò porta il giovane a considerare un follower quasi come un amico.

Sono seguiti una serie di interventi, svolti da alcuni studenti ,che hanno spinto l’autore a dover analizzare e spiegare il processo di maturazione della mentalità giovanile che, sollecitata da genitori e professori, deve trasformarsi, secondo un processo di metamorfosi, in una mentalità adulta.

Il compito dei genitori e della scuola, in questo processo, deve essere quello di indirizzare i giovani ad essere artefici del proprio futuro.

Si è analizzato il profondo cambiamento che si è riscontrato nei rapporti che vigono tra l’istituzione scolastica e la famiglia, che è causato dall’aumento della flessibilità dei genitori nei confronti dei figli. I genitori, infatti, al giorno d’oggi, tendono a diventare “amici” dei figli, mettendo da parte quei valori che prevedono anche una minima manifestazione di autorità nei loro confronti. Perciò risulta necessario che il genitore si ponga in una posizione intermedia che non favoreggi particolarmente il figlio e che non favorisca particolarmente la scuola.

È stato, inoltre, enfatizzato il fatto che i giovani abbiano necessità di autonomia e di libertà, ma allo stesso tempo,  bisogno di non essere lasciati soli da parte dei genitori. Questa necessità si traduce in un comportamento di mamma e papà che favorisce sì la necessita della mancanza di solitudine dei giovani, ma che va a contrapporsi ai loro ideali di autonomia e libertà. Questo succede perché è presente, tra i genitori, la tendenza a generalizzare i giovani sotto l’appellativo di “bambini”, senza tenere in considerazione la presenza di elementi che fanno eccezione. I genitori hanno paura degli errori che i giovani potrebbero fare una volta “spiccato il volo”, perciò gli tarpano le ali. La verità è che gli errori commessi dai giovani durante un percorso di sviluppo della propria mentalità e della propria personalità, sono del tutto leciti, in quanto si rivelano utili al completamento di tale processo.

La dirigente del Liceo Classico “Galluppi”, Elena de Filippis, ha infine concluso l’incontro sottolineando ulteriormente la necessità dell’aumento dei contatti,e la necessità di strumenti necessari ed utili ad “edificare” il futuro dei ragazzi.

 

 

 


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