Catanzaro, fissata l'udienza preliminare per il 29enne che causò l'incidente che costò la vita a Nicolas Marcellino.

Mercoledì 10 Aprile 2019 16:00 di Redazione CatanzaroPrima

 

In seguito alla richiesta di rinvio a giudizio del pubblico ministero dott.ssa Veronica Calcagno per l’imputato V. V., 29enne residente ad Albi, che all’alba di sabato 23 giugno 2018 si mise alla guida e si schiantò contro un muro causando la morte dell’amico Nicolas Marcellino, il giudice dott. Antonio Battaglia ha fissato l’udienza preliminare per il 17 giugno prossimo presso il Tribunale di Catanzaro. Nel sangue del ragazzo sono state trovate tracce di cannabinoidi e un tasso alcolemico pari a 1,26.

I familiari di Marcellino sono assistiti in questa fase dai legali fiduciari di Giesse Risarcimento Danni, gruppo specializzato nel risarcimento di incidenti stradali mortali con sede a Catanzaro Lido.

Sono circa le 3 del mattino di sabato 23 giugno quando Nicolas, assieme ad altri tre amici, sale a bordo della Ford Fiesta nera dalla quale non uscirà vivo. Ha appena trascorso una bella serata estiva, spensierata come i suoi 21 anni. V. V. si mette alla guida dell’auto e Nicolas gli siede accanto mentre gli altri due ragazzi sono sul sedile posteriore. La Fiesta sfreccia nella notte nel centro abitato di Catanzaro Lido quando, all’altezza del numero 27 di via Stretto Antico, nel seguire la curva, l’amico alla guida perde il controllo dell’auto sbattendo prima a sinistra contro il guardrail posto a protezione della strada e poi violentemente contro il muro proprio dalla parte del passeggero. Per Nicolas non c’è scampo, l’impatto è fortissimo, muore intrappolato tra le lamiere accartocciate ed il muro a causa delle lesioni gravissime riportate.

“Per Nicolas che ha subìto l’impatto più forte non c’è stato nulla da fare; – spiegano Anselmo Vaccaro e Andrea Rubini della sede Giesse di Catanzaro Lido – mentre gli altri tre ragazzi se la sono cavata con lesioni di poco conto, lui non ce l’ha fatta. Siamo vicini ai familiari dal punto di vista umano, oltre che professionale, ma come è comprensibile si sono chiusi nel loro dolore per quel figlio che non vedranno rincasare mai più. L’ennesima strage del venerdì notte, l’ennesima morte assurda di un ragazzo troppo giovane, una morte che si sarebbe sicuramente potuta evitare”.


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